Cervicale cronica
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Cervicale cronica

La cervicalgia è uno dei disturbi più diffusi nella popolazione mondiale. Spesso è il caso di un’infiammazione cervicale che colpisce le vertebre superiori della colonna vertebrale (quelle che sostengono il collo e la testa). Si verifica prevelentamente nelle donne. Il dolore è tanto inteso da provocare irrigidimento del collo e riduzione debilitante del movimento. Il rischio è che il dolore e la rigidità si irradino anche a spalle e braccia con l’insorgenza di altri sintomi quali:

  • mal di testa
  • vertigini
  • nausea
  • disturbi sensoriali (alla vista e all’udito)

Può essere causata da svariati fattori come:

  • stress
  • ansia
  • scarso esercizio fisico
  • posture errate
  • traumi derivati da incidenti oppure da infortuni

Il disturbo solitamente si risolve in modo spontaneo entro una settimana. Se però i fastidi persistono oppure se si sviluppa una forma cronica frequente, bisogna rivolgersi ad uno specialista.

L’ernia cervicale

L’ernia cervicale o ernia del disco cervicale consiste nella fuoriuscita del nucleo polposo da un disco intervertebrale cervicale dopo lacerazione dell’anulus. Le cause principale di questo spostamento sono i traumi al collo (il classico colpo di frusta), la degenerazione del disco dovuta all’invecchiamento e il sovraccarico funzionale del tratto cervicale.

Il dolore al collo o cervicalgia è senza dubbio il sintomo più caratteristico. Spesso però il paziente manifesta in associazione anche sintomi di natura neurologica lungo un arto superiore come dolore, formicolio, intorpidimento. Questo quadro sintomatologico è il risultato dell’irritazione di una radice nervosa per opera proprio del materiale erniato.

3 passaggi fondamentali per stilare una diagnosi precisa di ernia cervicale:

  • anamnesi
  • esame obiettivo
  • diagnostica per immagini con la risonanza magnetica che rappresenta il test più indicato

La terapia di prima linea è di tipo conservativo. La chirurgia rappresenta una risorsa terapeutica estrema e l’ultima opzione da presnere in considerazione. È destinata infatti a casi più complessi con sintomatologia grave anche dopo un adeguato trattamento conservativo.

Quali sono i sintomi della cervicale?

Il dolore della cervicalgia è variabile, più o meno acuto in base alla soggettività dei pazienti. Sicuramente si tratta di un dolore costante percepito in zone diverse della colonna cervicale. La localizzazione aiuta spesso a capire l’origine del problema e soprattutto se coinvolge o meno i nervi per capire anche se è in corso una reazione infiammatoria.

Proprio in base alla localizzazione del dolore, si possono distinguere tre categorie di dolori cervicali:

  • La cervicalgia vera e propria, in cui il dolore interessa principalmente il collo ed è accompagnato da una rigidità muscolare e da una limitata mobilità della zona colpita
  • La sindrome cervico-brachiale, nella quale i dolori tendono a irradiarsi alle spalle, alle braccia e talvolta alla mano
  • La comparsa di formicolii o eccessiva sensibilità agli arti interessati è di solito l’indizio di una compressione anomala dei nervi cervicali

Mal di testa da cervicale

La sindrome cervico-cefalica comporta:

  • cefalea di tipo tensivo
  • emicrania
  • vertigini
  • disturbi alla vista o all’udito
  • nausea
  • vomito

Nella maggior parte dei casi, i dolori non durano più di qualche giorno e raramente superano la settimana, specie quando sono di origine traumatica.

Se non trattati adeguatamente, però, i sintomi diventano recidivi. Quando la cervicalgia si protrae per più di tre mesi, si può definire cronica, ma ciò avviene se persistono cause di stress o posture scorrette, malformazioni congenite alla colonna vertebrale o malattie degenerative come l’artrosi cervicale. È importante quindi distinguere l’esatta origine del dolore per poter intervenire. In base a questo si deduce una dipendenza da traumi muscolari, da problemi a carico delle articolazioni, o ancora da lesioni ai nervi, che possono essere infiammati o comunque sollecitati e compressi, come avviene nell’ernia del disco.

Artrosi cervicale

Con il termine di artrosi cervicale si indica una condizione di osteoartrite che usura ed erode le superfici articolari delle vertebre cervicali e i dischi di cartilagine interposti tra una vertebra e l’altra a livello del collo.

Se molti pazienti non lamentano sintomi, in altri si possono manifestare:

  • dolore
  • rigidità
  • vertigini
  • mal di testa

Non esiste purtroppo una cura vera e propria per guarire dall’artrosi cervicale. Spesso è una degenerazione causata dall’invecchiamento, ma si può trarre sollievo da farmaci, esercizi e, in casi estremi, dalla chirurgia.

Come curare la cervicale? Esercizi di Fisioterapia e rimedi

Gli esercizi e le posture di autotrattamento possono venire in aiuto del paziente nella misura in cui velocizzano e migliorano il processo e contribuiscono ad evitare stress e sovraccarichi fisiologici.

Strumenti fisici che possono essere usati sono:

  • Tecarterapia applicata con massaggio, per un azione antalgica e per migliorare la mobilità dei tessuti;
  • Interix, un neuromodulatore che aiuta nella riduzione del dolore

Le tecniche manuali consistono nell’applicazione di manipolazione e mobilizzazione. Hanno sia uno scopo antalgico che di correzione dello schema motorio. La fisioterapia per i dolori cervicali si rivolge a pazienti con sintomi persistenti dovuti principalmente, ma non esclusivamente, a problematiche muscolo-articolari.

Il trattamento fisioterapico per la cervicalgia esercizi mirati a migliorare la flessibilità, la mobilità, la stabilizzazione e la forza del collo. Si concentra sui muscoli e sulle articolazioni che non interessano l’area cervicale, ma anche la spalla e il rachide toracico. La fisioterapia richiede costanza da parte del paziente perchè i benfici sono resi visibili solo dopo diverso tempo, talvolta anche settimane di allenamenti.

È consigliabile fare imparare bene a svolgere gli esercizi che si eseguono con la guida del fisioterapista in modo da poterli ripetere autonomamente anche a casa, favorendo il processo di guarigione e trovandosi pronti in caso di recidive.

Cervicale infiammata: come dormire?

Per riposare adeguatamente e accelerare il processo di autoguarigione, bisogna adottare una postura ottimale. Solitamente la posizione migliore rispetta la linea del collo naturalmente curva e in asse con il resto della colonna.

La postura consigliata è quella supina con un cuscino basso o senza se il materasso riesce a modellarsi sulle forme della colonna. Il cuscino è molto importante perchè non deve essere troppo morbido per sostenere il collo e accompagnare la naturale curvatura del collo e delle spalle senza forzarne la rigidità.

Categorie Articolo: Fisioterapia, Mal di schiena
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