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Cosa danneggia il pavimento pelvico?

Cosa danneggia il pavimento pelvico? A indebolire tale area del corpo umano possono essere numerosi fattori tra cui, ad esempio: la gravidanza, il parto, la menopausa e gli interventi chirurgici. Oltre a questi, però, ve ne sono anche molti altri. Cerchiamo quindi di capire quanti e quali sono, ma soprattutto di comprendere in che modo contribuiscono al rilascio dei muscoli, all’indebolimento dell’area e all’insorgere di numerose problematiche capaci di compromettere il benessere psico-fisico di uomini e soprattutto donne.

I fattori che danneggiano il pavimento pelvico: la gravidanza

Come ormai sappiamo il perineo può essere interessato da molteplici processi patologici e disturbi. A volte si tratta di semplici gesti quotidiani errati che ne compromettono il funzionamento, altre volte di fattori legati alla natura dell’uomo o altre a eventi esterni. Tra di essi vi è la gravidanza. L’evento, del tutto naturale e fisiologico, può compromettere la salute della donna. Come? A causare i maggiori problemi non è tanto la fase gestazionale, anche se occorre prestare grande attenzione ed eseguire, insieme ai propri specialisti di fiducia, esercizi ad hoc per rinforzare la muscolatura, ma il parto. Non importa che esso avvenga in maniera naturale piuttosto che tramite un apposito intervento chirurgico. Il pavimento pelvico rischia comunque di danneggiarsi ed è bene correre ai ripari.

Procediamo per grado. Occorre infatti fare chiarezza. Perché possono sorgere problemi durante la gravidanza? Quali sono i fattori che mettono a rischio la salute delle donne, anche in giovane età? Ebbene per comprendere cosa accade è bene tener presente che durante tutta la gravidanza l’utero aumenta il suo volume e il suo peso. Mese dopo mese il feto cresce passando da pochi grammi a raggiungere, a fine periodo, anche i 4 o 5 chili di peso. Se all’inizio non vi sono problemi, ma mano che il bambino si forma e diventa grande il suo peso influisce sul pavimento pelvico della madre che deve riuscire ad accoglierlo e a contenerlo crescendo insieme a lui. In questi casi è questione di elasticità e capacità di adattarsi ai cambiamenti. Occorre un pavimento pelvico allenato e duttile.

Come se non bastasse, però, è bene sottolineare anche che nel corso della gestazione intervengono cambiamenti ormonali importanti che possono influenzare la tensione muscolare. Un esempio? Il corpo femminile produce relaxina. Che cos’è? Si tratta di un ormone ad hoc che ha il compito di allentare la sinfisi pubica e la pelvi per adattarle alla progressiva crescita del bambino. Tale ormone ha l’obiettivo di aiutare il corpo femminile ad accogliere nel migliore dei modi la nuova vita, adattandosi alla crescita. In poche parole esso rende l’utero più elastico anche in previsione del parto. La relaxina può creare piccoli disagi così come la presenza di altri ormoni. Come vedremo perfino durante la menopausa possono insorgere problemi nell’area pelvica.

Problemi al pavimento pelvico: dalla gravidanza al parto

Come termina ogni gravidanza? Con un parto. La fase espulsiva del feto, sia che il parto sia vaginale o sia che esso avvenga tramite un cesareo, può causare problematiche al pavimento pelvico andandone a minare l’elasticità dei muscoli coinvolti oltre che la loro consistenza. In che modo?

Durante un parto vaginale si possono verificarsi piccole lacerazioni spontanee. Ciò indebolisce i muscoli che trattengono gli organi e li porta ad avere una minor tensione. La situazione può peggiorare soprattutto se prima della gravidanza lo stato del pavimento pelvico non era dei migliori e se non sono stati eseguiti esercizi ad hoc per rinforzare la muscolatura dell’area.

Durante, invece, un parto che avviene tramite intervento chirurgico, ovvero per taglio cesareo, possono venirsi a creare cicatrici profonde sulla parete addominale. Queste ultime indeboliscono fortemente una zona che ha l’importante compito di contenere gli organi addominali. Senza l’aiuto dei muscoli addominali, infatti, il peso degli organi grava tutto sul pavimento pelvico. La maggiore sollecitazione, a lungo andare, rischia di trovarsi in uno stato di forte sofferenza.

Il cesareo non è però l’unico intervento chirurgico capace di minare la salute del pavimento pelvico. Se si deve ricorrere alla chirurgia per correggere problemi e difetti dell’area addominale occorre sempre farsi seguire dal proprio specialista e richiedere l’assistenza e le cure di un bravo fisioterapista per poter rinforzare la muscolatura interessata. Ebbene sì se ci si rivolge a specialisti di fiducia si possono eseguire esercizi ad hoc durante la gravidanza per rinforzare i muscoli del pavimento pelvico oppure si può seguire un percorso di riabilitazione post parto.

Come incide sul pavimento pelvico la presenza di tosse cronica?

Al pari degli sforzi eseguiti durante la propria vita, delle sollecitazioni causate da chi pratica sport a livello agonistico e compie intense sezioni di allenamento, anche la tosse cronica può causare problemi per via delle continue contrazioni del diaframma toracico che fanno in modo che gli organi addominali vadano a premere contro il pavimento pelvico. Ciò, perdurando nel tempo, diventa una sollecitazione troppo intensa che finisce per indebolire la muscolatura e comprometterne l’efficacia.

Tutte le sollecitazioni più intense, come quelle derivanti da una attività sportiva, soprattutto se prevedono un forte impatto al suolo e la contrazione dei muscoli addominali rischiano di indebolire l’organismo femminile andando a comprometterne la stabilità. Le conseguenze? Prolasso degli organi, incontinenza ed altri disagi.

Alterazioni ormonali e menopausa: ecco un altro possibile problema

Come abbiamo detto durante la gravidanza il corpo femminile rilascia la relaxina. Tale ormone rischia di andare ad incidere sulla tenuta del pavimento pelvico così come altre possibili alterazioni ormonali che, anche durante la stessa menopausa, vanno a causare un rilasciamento dei muscoli.

Durante tale fase della vita di una donna è anche il calo di estrogeni a far sì che il perineo diventi sempre meno tonico e perda di conseguenza la sua forza compromettendo così la capacità di portare a termine nel migliore dei modi il suo importante compito.

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