Fisioterapia a Milano

Bendaggio compressivo sportivo

Il bendaggio compressivo è un tipo di fasciatura che si applica a seguito di una lesione ai tessuti molli come ad esempio al ginocchio, alla coscia o alla caviglia. È opportuno intervenire con il bendaggio il prima possibile per evitare di rendere vana l’efficacia del bendaggio. Solitamente il bendaggio compressivo condensa la sua azione benefica nei primi 5 giorni dall’infortunio, dopo questo lasso di tempo non dovrebbe essere più tenuta per evitare che la mancanza di carico sovraesponga la zona colpito con un’eccessiva sensibilità.

Come si fa e come agisce il bendaggio compressivo?

Per la fasciatura viene usata una fascia elastica da avvolgere con un movimento a spirale per comprimere al massimo la zona alla base e diminuire gradualmente la presa mentre si sale verso l’alto. Il bendaggio compressivo tramite questa tecnica ha lo scopo di ridurre il flusso di sangue in una particolare area del corpo grazie alla pressione esercitata. È quindi molto utile applicarla quando il paziente ha un’emorragia venosa importante e difficile da arrestare. Inoltre la contenzione elastica accelera la cicatrizzazione delle ferite sottostanti la benda.

Per fare una fasciatura a pressione bisogna avere una benda dallo spessore specifico, spesso doppio almeno 2-3 cm e lungo 6-7 cm. Si copre allo la ferita con le garze sterili e si applica la benda sulla ferita (sopra le garze), in senso parallelo all’arto. A questo punto si può procedere bendando l’arto partendo dalla base.

Il bendaggio compressivo è spesso utilizzato nello sport, specialmente quando si sospetta un’emorragia o una lesione del tessuto. È però importante ricordare che la fasciatura è fatta per essere tenuta soltanto nella fase iniziale. Bisogna rivolgersi a un medico il prima possibile per sapere se tenerla per giorni oppure rimuoverla in base alla situazione specifica, in alcuni casi infatti l’eccessiva compressione potrebbe modificare il flusso circolatorio.

Capire se la fasciatura è fatta bene

Il bendaggio compressivo sportivo si estende a partire dalla base, garantendo una stretta decrescente verso l’alto. La pressione deve essere adeguata in relazione alla gravità della lesione, dell’edema o dell’emorragia in atto. L’ideale è produrre una pressione uniformemente distribuita e riuscire a mantenere la pressione applicata con la prima fasciatura anche nelle successive.

Un buon bendaggio compressivo sportivo è confortevole e non irrita la pelle. Agisce in maniera complementare alla medicazione, specialmente per la funzione assorbente. Non dovrebbe causare limitazioni o disturbi nella vita quotidiana, con cattivi odori o difficoltà nell’indossare le calzature.

Bende compressive – bendaggio elastocompressivo

La compressione consiste nell’applicazione di una pressione attraverso l’uso di bende appropriate. La scelta delle bende compressive da usare infatti non è scontata, ci sono diverse caratteristiche da valutare per poterle adattare alle esigenze del paziente e all’azione terapeutica che si vuole ottenere. Le caratteristiche delle bende compressive da considerare sono l’elasticità, l’estendibilità e la compressione.

Elasticità. In base a questa caratteristiche si distinguono bende anelastiche ed elastiche.

  • Le bende anelastiche non sono estensibili, ma offrono un supporto migliore durante il lavoro muscolare, pertanto il bendaggio va sempre realizzato senza tensione.
  • Le bende elastiche si distinguono in base al senso longitudinale o trasversale e alla presenza di fili elastici sia all’ordito che alla trama.

Estensibilità. Si fa riferimento alla capacità di allungamento dell’elastico compressivo rispetto a quella del tessuto a cui è associato.

  • Corta estendibilità dal 40 al 70%; si tratta di bende adatte a pazienti deambulanti con bassa energia di recupero e pressione a riposo. La loro capacità di fornire un supporto base anche in movimento, le rendono consigliabili sia per il riposo che il moto.
  • Media estensibilità va dal 70 al 140% e prevede una pressione di riposo e di lavoro uguale.
  • Lunga estensibilità va oltre il 140 % con fili di poliuretano e materiali elastici. Questo tipo di benda sviluppa una elevata pressione a riposo, caratteristica che la rende adatta a pazienti allettati, ma evitando di applicarla anche durante la notte.

Compressione. Si parla della pressione esercitata sul tessuto dalla benda compressiva. Viene misurata in mm hg e si varia in base alla benda e alla tensione con cui il fisioterapista la applica. Si trovano bende a compressione leggera, media e forte.

Tipi di bendaggio sportivo e fasciatura

Il bendaggio compressivo sportivo può essere applicato ad un arto in diversi modi. Si parla di bendaggio fisso quando vengono usate bende adesive all’ossido di zinco per 5- 15 giorni. Questo tipo di fasciatura ha un indice di guarigione intorno al 22%, aiuta a svolgere l’azione e ha una bassa pressione a riposo. È quindi l’ideale per ridurre edemi.

Il bendaggio mobile si ha con bende non adesive a corta estensibilità oppure con bende non adesive a lunga estensibilità per 12-48 ore. Tra le caratteristiche di questo tipo di fasciatura si considera la capacità esercitare pressioni variabili e poco stabili, quindi la sua efficacia può risentire della facilità con cui si possono spostare le bende.

Il bendaggio multistrato arriva fino a quattro strati con bende sovrapposte di vario tipo fino a 7 giorni. Ha numerosi vantaggi tra cui fissare il bendaggio con una fascia non adesiva, ma elastica, e comprimere con una pressione di 40mm hg nella zona di massima stretta.

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