Esame Posturale
La postura è la posizione del corpo in dialogo con lo spazio circostante. È molto importante perché influisce sul funzionamento corretto dell’intero organismo, non solo dei muscoli, ma anche di altre aree del corpo che non subito vengono associate alla postura. Si pensi all’equilibrio dei muscoli, alle simmetrie, abitudini e vizi posturali a cui giornalmente viene sottoposto il sistema muscolo-scheletrico.
Come si fa un esame posturale a Milano
Nel corso di un esame posturale completo il fisioterapista posturologo si avvale di test clinici, osservazione del paziente, esami strumentali e di un anamnesi completa. Il paziente viene fatto mette in piedi (posizione ortostatica) e poi viene fatto ruotare per osservarlo nei 3 piani dello spazio, ossia frontale, sagittale e trasverso.
Nel corso della visita la postura potrebbe essere analizzata anche con l’uso di strumenti appositi come il posturoscopio, una sorta di griglia a dimensione umana. In sua assenza, per verificare la zona anteroposteriore si può ricorrere al classico filo a piombo. In questo caso il filo coincide con la linea centrale di gravità. Il posturologo in questo caso fa passare il filo per:
- centro di gravità della testa
- tra le vertebre C3, C4, C5
- avanti l’apofisi odontoide
- sul promontorio sacrale
- lungo la metà dell’articolazione coxo-femorale
- lungo la metà del ginocchio
- lungo l’articolazione astragalo scafoidea
Esame posturale a Milano: chi lo fa
È importante non improvvisarsi in pratiche mediche di alcun tipo, nemmeno nell’analisi posturale! L’esame posturale deve farla un posturologo, professionista sanitario in grado di osservare e fare una corretta diagnosi del problema. Grazie alla visita posturologica potrà pianificare una serie di azioni finalizzate a correggere eventuali vizi posturali e aiutare il corpo a ritrovare un suo equilibrio.
Quali strumenti per l’esame posturale?
Tra gli strumenti più utilizzati nel riportiamo i 3 principali:
- Analizzatore Posturale
- Podoscopio
- Pedana Baropodometrica
L’Analizzatore Posturale aiuta l’analisi visiva permettendo allo specialista posturologo di osservare l’atteggiamento posturale del paziente, disposto in piedi su tutti e tre i piani dello spazio (frontale, sagittale e trasverso).
Il Podoscopio è uno strumento formato da una base in metallo che sorregge una zona superiore in cristallo trasparente retro-illuminato. In questo modo è possibile riflettere la pianta dei piedi permettendone l’analisi in stasi. Grazie a questo strumento si può capire se l’impronta è di un piede piatto, cavo o normale e si può valutare anche la distribuzione dei carichi sui due piedi.
La Pedana Baropodometrica è uno strumento fondamentale per una valutazione globale a 360°. È formato da un sistema modulare con una o più pedane con cui è possibile misurare e pressioni plantari sia in stasi che in dinamica.
A cosa serve l’analisi posturale?
L’analisi posturale permette di rilevare la salute posturale in un preciso momento, individuando l’influenza dei singoli organi (come occhi, bocca, piedi) e identificando se vi sono alterazioni che ricadono sulla distribuzione dei carichi, sull’equilibrio e quindi sulla postura del corpo nello spazio. Il meccanismo biologico è complesso e spesso alcune limitazioni nel libero funzionamento biomeccanico della colonna, del bacino o degli arti inferiori/posteriori devono essere approfondite e risolte.
Quando farla?
Si consiglia di sottoporsi ad un esame posturale se si risente di particolari fastidi e dolori. Le zone del corpo interessate possono essere svariate ma, principalmente, si verificano mal di schiena e mal di testa. Spesso può essere opportuna l’analisi posturale per problemi di scoliosi, sciatica, ma anche vertigini, nausea, pressione alta. In tutti questi casi le cause potrebbero risiedere in un mancato equilibrio fisico e posturale.
Fasi per un buon esame posturale completo
L’esame posturale completo che fa il posturologo si compone di diverse osservazioni, ma fondamentalmente si può ridurre a due fasi principali:
- valutazione statica
- valutazione sagittale
La valutazione statica prevede il paziente immobile, in posizione eretta, per essere valutato sui tre piani. Se disposto frontalmente (visione anteriore e posteriore), si valuta l’anatomia e l’allineamento tra capo, spalle, scapole e torace per poi scendere al bacino, ginocchia e piede.
La visione sagittale verifica l’allineamento del corpo rispetto alla cosiddetta verticale di Barrè. Si tratta del filo di piombo dall’orecchio, l’acromion, il gran trocantere, la metà del condilo esterno della tibia e la caviglia.
Cosa regola la postura?
La postura di una persona è il risultato di un insieme di influenze. Da un punto di vista fisico, un cattivo atteggiamento può derivare da abitudini e vizi posturali, ma può essere anche la conseguenza diretta di altre limitazioni o malfunzionamenti della biomeccanica del corpo. A volte la causa è da ricercare in squilibri biochimici per un’errata alimentazione oppure in una respirazione scorretta.
Esistono anche delle influenze sociali e psicologiche che condizionano la postura. Si pensa ad atteggiamenti fisici assunti per traumi fisici o emotivi, posture “errate” ma che fanno sentire la persona psicologicamente più al “sicuro”.