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Tecarterapia a Milano

Cos’è la tecarterapia?

La tecarterapia è un trattamento che sfrutta il potere del calore per permettere al paziente di velocizzare il processo di recupero di traumi e di patologie infiammatorie dell’apparato muscolo-scheletrico. È una terapia non invasiva, che si avvale di un’apparecchiatura specifica: uno strumento elettromedico che si basa sul principio del condensatore e che è in grado di generare e trasmettere calore all’interno dell’area che presenta l’infiammazione.

Conosciuta anche come Tecar, la terapia si sviluppa alla fine dell’800. Tuttavia, la tecarterapia moderna proviene dagli anni 90, quando veniva utilizzata soprattutto nell’ambito della fisioterapia sportiva. Negli anni, con lo sviluppo delle tecnologie, la tecarterapia si è diffusa nel trattamento di infiammazioni di pazienti comuni.

La Tecarterapia può essere inserita in tutti i piani terapeutici per la cura e il trattamento delle patologie legate a mani, spalle, ginocchia, gomiti, anca, colonna vertebrale ed eliminare con efficacia dolori articolari nei pazienti sportivi e non.

Tecarterapia: come funziona

Come funziona la tecar terapia? La risposta è già presente nel nome: la parola Tecar è un acronimo, che sta per Trasferimento Energetico Capacitivo e Resistivo. Il trattamento consiste in un massaggio che avviene tramite uno strumento elettromedico endogeno, ovvero in grado di stimolare la produzione di calore all’interno del corpo. Non è lo strumento ad emettere calore. L’energia che la macchina emana e direziona stimola i tessuti così da far produrre a loro il calore. Sinonimi possono essere “diatermia da contatto”, “diatermia a radiofrequenza” o “diatermia capacitiva resistiva”.

“Diatermia” tradotto dal greco significa calore attraverso. Nel caso della Tecar si vuole indicare proprio un calore generato dall’interno. L’aspetto innovativo della Tecarterapia è proprio questo: è una termoterapia perché genera calore ma, a differenza di altre, il calore è endogeno.

La Tecar si basa sul principio della microcircolazione, ovvero uno dei fattori più importanti per la auto-rigenerazione e la auto-riparazione dei tessuti. Uno dei modi migliori per stimolare la circolazione è quella di generare calore e la Tecarterapia fa esattamente questo: sfrutta la diatermia per generare calore nel punto specifico in cui è necessario agire.

Quando invece il calore viene prodotto direttamente dal macchinario, come nel caso della Laserterapia e della termoterapia a raggi infrarossi, si dice che il calore è esogeno (viene dall’esterno).

Descritto così il processo è molto semplificato ma aiuta a capire come mai la Tecarterapia è così efficace e perché spesso ortopedici e fisiatri la consigliano come primo approccio di cura. È abbastanza comune infatti, che il paziente inizi con un ciclo di Tecarterapia per poi passare alla terapia manuale o agli esercizi di riabilitazione.

Il macchinario Tecar

Il dispositivo Tecar è formato da una piastra mobile e una fissa. La piastra mobile è quella con cui il terapista effettua il massaggio sull’area infiammata, mentre la piastra fissa viene posta nella parte opposta alla zona da trattare.

Le due piastre sono collegate ad una macchina regolabile che si comporta come il generatore elettrico di un condensatore. Questo vuol dire che crea una differenza di potenziale, caricando una piastra positivamente e l’altra negativamente. La differenza di potenziale creata dal dispositivo va a stimolare e muovere gli elettroliti, ovvero sostanze presenti nei tessuti che contengono una carica elettrica come il calcio, il potassio e il magnesio. Il movimento degli elettroliti genera calore endogeno.

Tecarterapia capacitiva e resistiva

Lo strumento Tecar presenta due modalità d’utilizzo: capacitiva e resistiva. La scelta della modalità si basa sui tessuti presenti nell’area infiammata da trattare.

La modalità capacitiva viene usata nei casi in cui vengono trattate problematiche a livello dei tessuti molli come i muscoli, i vasi sanguigni, la cute o il tessuto connettivale. In questa modalità viene utilizzata una piastra mobile isolata per agire efficacemente sui tessuti molli.

La modalità resistiva viene usata per trattare quelle zone che sono più resistenti al passaggio della corrente, come ossa, articolazioni, legamenti o cartilagini. In questo caso viene usata una piastra mobile non isolata.

A cosa serve la tecarterapia?

La Tecar viene utilizzata per il trattamento di infiammazioni dell’apparato muscolo-scheletrico.

In particolare, si può applicare in casi di:

  • recupero di infortuni (distorsioni, fratture, tendiniti, borsiti, traumi ossei, problemi articolari);
  • patologie muscolari e osteoarticolari (stirature, strappi muscolari, contratture, lombalgie, artrosi, miositi);
  • riabilitazione post-chirurgica (dopo un intervento chirurgico o dopo l’inserimento di una protesi),
  • patologie del ginocchio (gonartrosi, condrupatia rotulea), dell’anca (coxartrosi, pubalgia), della spalla (capsulite adesiva, tendinopatia inserzionale), del gomito (epicondulite, epitrocleite).

Altri usi comuni della Tecarterapia:

  • contusioni o edema;
  • dorsalgie, cervicalgie;
  • tenosinovite della spalla, della mano, del polso o tendinite achillea;
  • rizoartrosi;
  • lesioni traumatiche dei legamenti crociati anteriore e posteriore;
  • fascite plantare.

Come si svolge una seduta

Individuata la zona da trattare, il fisioterapista invita il paziente a scoprire l’area nel caso in cui sia coperta da indumenti. Dopodiché viene fatto accomodare sul lettino per iniziare la seduta di tecarterapia.

A questo punto il fisioterapista posiziona le due piastre, quella fissa e quella mobile. La piastra fissa metallica serve a concentrare le onde radio nell’area interessata, per cui va posta nel lato opposto ad essa. Se ad esempio l’area infiammata corrisponde alla spalla, la piastra fissa va posta dietro la schiena; se invece l’area da trattare è il ginocchio, la piastra va posizionata dietro il ginocchio.

Posizionata la prima piastra, il terapista applica una sostanza gelatinosa sull’area infiammata per poter iniziare il massaggio. Questo avviene tramite la piastra mobile, che il fisioterapista fa scivolare sull’area infiammata. La tecarterapia è un massaggio delicato che non deve provocare dolore, pertanto durante questa fase è compito del fisioterapista accertarsi che il calore non sia fastidioso o doloroso facendo delle domande dirette al paziente.

In base al trauma, alla patologia da trattare e ai tessuti della zona dolorante, il fisioterapista regola la quantità di energia da trasferire e la profondità delle radiofrequenze.

La seduta termina una volta finto il massaggio e rimossa la sostanza gelatinosa. A quel punto il paziente può rivestirsi e tornare normalmente alle sue attività quotidiane.

Preparazione alla seduta

Una seduta di tecarterapia non richiede molte preparazioni, ma un dubbio comune può essere: come bisogna vestirsi per la tecarterapia? La risposta può variare in base alla situazione. Come abbiamo visto, la Tecar richiede che l’area infiammata da trattare sia scoperta e non ostacolata dai vestiti, visto che il massaggio avviene direttamente sulla pelle. Un consiglio potrebbe essere quello di vestirsi in modo che l’area interessata sia facilmente scopribile e avere un abbigliamento comodo.

Se ad esempio la zona infiammata è quella del ginocchio, dovreste poterlo scoprire con facilità indossando pantaloni di tuta, leggings oppure dei pantaloncini lunghi da mettere sotto i jeans o i pantaloni. Qualunque sia il caso, l’importante è sempre sentirsi a proprio agio.

Quanto dura una seduta di tecarterapia

La durata di una seduta di tecarterapia solitamente varia dai 20 ai 30 minuti, sempre in base al caso specifico del paziente.

Tecarterapia: benefici

I benefici della Tecarterapia sono preziosi per il ripristino della salute. La Tecar può essere sfruttata per diverse patologie e può portare ottimi risultati già dopo poche sedute. Il vantaggio principale, come abbiamo detto, è che riesce a ridurre l’infiammazione dei tessuti e quindi il dolore in fase acuta. Risultato che si ottiene con una terapia non invasiva.

La Tecarterapia in tutti questi casi aiuta non solo a diminuire i tempi del recupero funzionale ma stimola ed accelera un vero e proprio processo di ripristino dei tessuti lesionati. Un contributo davvero importante per la salute del paziente.

È importante specificare però che non sempre la Tecar da sola può risolvere il problema. Nella maggior parte dei casi il massimo beneficio della terapia si raggiunge quando la si associa alla kinesiterapia ed alla terapia manuale.

In questa prospettiva la Tecarterapia diventa davvero un ottimo strumento di riequilibrio e benessere del sistema corpo.

Gli effetti della tecarterapia

La tecarterapia agisce a livello biologico e può provocare tre effetti diversi: l’incremento del microcircolo, la dilatazione dei vasi e l’incremento della temperatura interna. Gli effetti vengono provocati in base alla quantità di energia che il dispositivo trasferisce alle piastre. Per l’incremento del microcircolo è sufficiente una quantità bassa di energia; per la vasodilatazione è necessaria una quantità media; per incrementare la temperatura interna è richiesta un’alta quantità di energia.

Ritorna l’importanza dell’esperienza e della competenza del fisioterapista, che deve saper regolare correttamente l’energia da trasferire in funzione dell’effetto che vuole raggiungere. Naturalmente, per stabilire quale effetto biologico si vuole ottenere, si prende in considerazione il caso specifico del paziente.

Effetti collaterali

La tecarterapia è generalmente considerato un metodo altamente sicuro. Tuttavia, in rari casi si possono verificare ustioni, gonfiori e dolore. Questo avviene a causa dell’inesperienza del fisioterapista, che non essendo specializzato può regolare male la macchina e provocare dei danni.

Tecarterapia: controindicazioni

La Tecarterapia non presenta particolari controindicazioni. Un professionista sa che la terapia va evitata in caso di:

  • angina e importanti disfunzioni cardio-vascolari,
  • tromboflebiti,
  • tumori,
  • pacemaker e impianti attivi in generale,
  • impianti ferromagnetici.

Inoltre, bisogna procedere con precauzione nei casi di individui insensibili alle alte temperature. In tutti i casi comunque la Tecarterapia può essere utilizzata per trattare le zone lontane dall’area coinvolta dalla controindicazione.

Tecarterapia o laserterapia?

Una delle domande più frequenti è: è meglio la tecarterapia o la laserterapia? Oppure la magnetoterapia?

La tecarterapia è una forma di termoterapia, ovvero che si basa sul calore. Come la tecar, così anche la laserterapia, gli ultrasuoni e gli infrarossi. La differenza è che la tecar è una terapia endogena perché genera calore all’interno del corpo, mentre le altre forme di termoterapia sono esogene, in quanto sono i macchinari ad emettere il calore.

Non si tratta di stabilire quale terapia è la migliore, in quanto la scelta si basa sul tipo di infortunio, trauma o patologia. La differenza tra calore endogeno ed esogeno nell’approccio terapeutico è importante ed è compito del professionista che prescrive la terapia capire quando è più indicato uno o l’altro metodo.

Tecar in gravidanza?

La tecar in gravidanza non può essere utilizzata. Le stimolazioni dovute alle radiofrequenze emanate dalla tecar potrebbero alterare il naturale sviluppo del feto ed essere causa di malformazioni nel neonato. Dunque, si ritiene che lo stimolo biologico prodotto da una tecar in gravidanza possa influenzare la normale crescita del bambino.

Tecarterapia cervicale

Negli ultimi 10 anni la Tecarterapia si è trasformata in uno dei trattamenti più prescritti nei pazienti con cervicalgia. Questa terapia è molto indicata nel torcicollo, nelle sindromi miofasciali dolorose e nella cervicalgia muscolo-tensiva, soprattutto grazie all’effetto di rilassamento muscolare, di aumento della temperatura della zona corporea e di diminuzione della resistenza e viscosità del tessuto muscolare e connettivo: per tali disturbi è consigliabile l’utilizzo della tipologia capacitiva, agente soprattutto sui tessuti molli. La Tecarterapia viene indicata anche nella cervico-brachialgia caratterizzata da sintomi come formicolio, dolore irradiato alle spalle e intorpidimento delle braccia.

L’efficacia della Tecarterapia è legata alla natura del problema cervicale: sui dolori cervicali che hanno origine dalla muscolatura, la Tecarterapia è molto più veloce in termini di tempi di recupero rispetto a quelle patologie che nascono da problemi osteo-articolari, per le quali sono necessarie sicuramente più sedute, integrate anche con altre terapie strumentali o con tecniche di rieducazione posturale.

Tecar schiena

Anche tra le cure più efficaci contro il dolore acuto alla schiena c’è la Tecar. Le piastre che generano calore scaldano i tessuti in profondità. Migliora la circolazione, facilita la riduzione dell’infiammazione, rilassa i muscoli contratti e, alla lunga, aiuta l’organismo a riparare i danni subiti dalla colonna.

Tecar pubalgia

L’energia della tecarterapia Winback può essere utilizzata per ridurre la tensione dei adduttori, dello psoas e dei muscoli addominali. Per questo, ad esempio, si può procedere ad un massaggio dei muscoli adduttori prima di continuare posizionando un elettrodo sull’inserzione inguinale e l’altro per eseguire il massaggio degli adduttori insistendo sul inserimento distal. I braccialetti possono quindi essere utilizzati allo scopo di rilasciare le tensioni dello psoas e l’inserimento inguinale degli addominali.

Il prossimo passo è lavorare sul rinforzo eccentrico degli adduttori tra diversi esercizi. Un elettrodo adesivo viene posizionato sugli adduttori destro e sinistro e sulla piastra di ritorno addominale. Il paziente esegue quindi una serie di movimenti eccentrici degli adduttori.

Dove fare la tecar?

Trovare il posto giusto per fare la tecarterapia è fondamentale. Come in altri tipi di terapia, anche nella Tecar non basta possedere il macchinario giusto, perché è il fisioterapista che fa la differenza. Saper impostare correttamente il dispositivo basandosi sulla patologia, sui tessuti da trattare e sul risultato che si vuole ottenere è fondamentale per un professionista. Impostazioni errate possono arrecare più danni che benefici.

WMN life offre i migliori professionisti e studi di fisioterapia di Milano. Il Dott. Stefano Diprè, fisioterapista specializzato in disturbi dell’apparato muscolo-scheletrico, collabora da tempo con WMN life. I suoi pazienti lo descrivono preparato, competente, serio e professionale.

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