
Frattura della clavicola: come trattarla con la fisioterapia
- Cos’è la clavicola?
- Quali sono le cause e i fattori di rischio della frattura alla clavicola?
- Quali sono i sintomi della clavicola fratturata?
- Come si fa la diagnosi di clavicola fratturata?
- Come si cura una frattura alla clavicola?
- Frattura della clavicola e riabilitazione fisioterapica
- Riabilitazione della spalla: 6 esercizi utili
- Quali sono i tempi di recupero di una frattura alla clavicola?
Cause e sintomi della clavicola rotta, tipologie di fratture e migliori esercizi di riabilitazione
Tra i traumi più frequenti alla spalla, in particolare per chi pratica sport da contatto come ciclismo, sci e ippica, rientra la frattura della clavicola. Si tratta di una lesione abbastanza importante, che necessita di un trattamento mirato e specifico per garantire una completa guarigione e la totale ripresa della mobilità dell’intero arto.
Cos’è la clavicola?
La clavicola è un osso lungo e sottile che collega la scapola con lo sterno. Ha una forma curva a S ed è composta da un corpo centrale e da due estremità, una mediale (vicina allo sterno) e una laterale (vicina alla scapola).
Tra i compiti della clavicola, oltre quello di garantire il collegamento della spalla con il tronco, rientra anche la protezione dei vasi sanguigni sottostanti, del polmone corrispondente e del plesso brachiale. Quando si frattura, tutte le strutture adiacenti possono essere lesionate a causa dei bordi taglienti che si formano sui monconi ossei ma, per fortuna, questi casi sono abbastanza rari ed eccezionali.
Quali sono le cause e i fattori di rischio della frattura alla clavicola?
Nella maggior parte dei casi, la clavicola si frattura a seguito di contrasti o cadute particolarmente violente sulla spalla o sulla mano ipertesa. Al contempo, anche un trauma piuttosto violento può causarne la frattura.
Questo tipo di lesione è molto frequente soprattutto tra i neonati (in occasione del parto) e tra i bambini più piccoli (dato che la loro ossificazione non è ancora del tutto completata). Per quanto riguarda gli adulti, considerata la maggiore densità ossea, una frattura della clavicola avviene quando la forza o l’impatto sono davvero violenti; il rischio è sicuramente più basso, ma la probabilità di complicanze è decisamente più alta.
Se le cause principali sono traumi e cadute violente, esistono anche diversi fattori di rischio a cui bisogna prestare attenzione:
- età avanzata;
- età pediatrica, per i motivi elencati sopra;
- macrosomia fetale (peso alla nascita superiore ai 4 kg);
- osteoporosi e malattie ossee congenite;
- disordini alimentari;
- dieta vegana (ridotto apporto di proteine nobili e calcio);
- sport da contatto.
Classificazione delle fratture della clavicola
Esattamente come per tutte le altre fratture, anche per quelle clavicolari esiste una classificazione, che avviene in base:
- al numero dei frammenti:
- composta: i due monconi rimangono allineati;
- scomposta: i due monconi si spostano e si disallineano.
- all’integrità della cute che la riveste:
- esposta o complicata: la cute si lacera ed è esposta alle infezioni;
- chiusa o semplice: non avviene lacerazione cutanea.
- alla sede della frattura:
- al corpo centrale, la più frequente;
- al terzo laterale, all’estremità che si collega alla spalla;
- al terzo mediale, all’estremità che si collega allo sterno.
In base alla tipologia di frattura variano sia la sintomatologia, sia il trattamento da mettere in atto per la guarigione.
Quali sono i sintomi della clavicola fratturata?
Come accade in presenza di qualsiasi altra frattura, anche in occasione di quella alla clavicola si presenta una serie di sintomi inequivocabile:
- dolore alla zona colpita;
- gonfiore localizzato nell’area della lesione;
- aumento del dolore a seguito del movimento del braccio o della testa;
- “scrocchio” quando si muove il braccio.
Dopo l’impatto e all’insorgere del dolore, è opportuno recarsi immediatamente al pronto soccorso.
Come si fa la diagnosi di clavicola fratturata?
Una volta giunti in pronto soccorso, sarà una radiografia a confermare (o meno) la diagnosi di frattura della clavicola. Al contempo, il medico eseguirà un’indagine strumentale per valutare se la lesione abbia coinvolto nervi e vasi sanguigni circostanti, dato che si tratta di una complicazione tanto comune quanto pericolosa.
Per monitorare il processo di guarigione, è consigliato effettuare altre radiografie ogni 7 giorni; così facendo, è possibile intervenire in caso di bisogno.
Come si cura una frattura alla clavicola?
I trattamenti per una frattura della clavicola cambiano in base alla gravità e al tipo di lesione: se si ha a che fare con una frattura chiusa e composta, che non presenta complicanze, si può optare per un trattamento conservativo; in caso di frattura scomposta, allora è preferibile valutare l’intervento chirurgico.
Trattamento conservativo per frattura alla clavicola
Quando la frattura alla clavicola è composta e di lieve entità si può ricorrere al trattamento conservativo, che consiste principalmente nell’immobilizzazione della spalla tramite bendaggio a otto (o bendaggio a triangolo). Si tratta di un’alternativa alla classica ingessatura, molto più pratica e funzionale in quanto permette di mantenere stabile la clavicola esercitando una pressione sull’area; così facendo, si favorisce la formazione del callo osseo che permette di ricongiungere i monconi fratturati.
Come funziona il bendaggio a otto?
Nello specifico, il bendaggio a otto comporta l’immobilizzazione di entrambe le spalle con l’obiettivo di mantenerle retroposte e favorire, così, la guarigione dell’osso lesionato. Una volta rimosso il bendaggio è sempre necessario intraprendere un percorso di riabilitazione fisioterapia che preveda esercizi mirati al recupero sia della forza muscolare, sia del normale movimento dell’arto.
Immobilizzare l’arto superiore in questo modo è l’ideale per stabilizzare l’osso fratturato e consentirgli di guarire in modo efficace e duraturo, oltre che per ridurre il dolore e il rischio di complicanze.
Se il dolore, nonostante il bendaggio, dovesse rivelarsi insopportabile, il medico potrebbe prescrivere farmaci adeguati come ibuprofene e ketoprofene.
Trattamento chirurgico per frattura alla clavicola
Una frattura della clavicola scomposta, che può interessare anche il plesso brachiale e incidere sulla rete di nervi spinali incaricata all’innervazione motoria e sensitiva di spalla, torace, mano e braccio, necessita quasi sempre di un intervento chirurgico.
L’operazione consiste nella riduzione e nella stabilizzazione della frattura tramite l‘impianto di placche e viti. A fine intervento, l’arto viene immobilizzato con un tutore. Questo procedimento serve per evitare complicazioni, soprattutto eventuali lesioni di vasi, cute, nervi e legamenti.
Nel post-intervento è sempre consigliato procedere con la riabilitazione fisioterapica. I tempi di recupero a seguito di operazione chirurgica, tra l’altro, sono molto più brevi rispetto a quelli previsti dopo un trattamento di tipo conservativo.
L’intervento chirurgico comporta delle complicazioni?
L’intervento chirurgico in sé non comporta complicanze, ma alcuni soggetti sono più a rischio di altri: chi fa uso di qualsiasi tipo di prodotto del tabacco, ha il diabete o si trova in età avanzata può riscontrare problemi con la ferita chirurgica e con la guarigione dell’osso.
In generale, come qualsiasi altra operazione chirurgica, anche quella alla frattura della clavicola può comportare:
- infezioni;
- sanguinamento;
- dolore;
- danni a nervi o vasi sanguigni;
- nausea.
Frattura della clavicola e riabilitazione fisioterapica
Le fratture alla clavicola possono (e in alcuni casi, devono) essere trattate seguendo un protocollo riabilitativo a opera di un fisioterapista specializzato proprio in riabilitazione della spalla. Solitamente, l’iter si divide in due fasi:
- prima fase: l’obiettivo è di migliorare la mobilità articolare e, per farlo, si mettono in atto tecniche di terapie manuale e/o mobilizzazioni passive o assistite, svolte dal fisioterapista;
- seconda fase: si passa al recupero della forza muscolare, quindi gli esercizi si svolgono con l’utilizzo di alcune resistenze a carico progressivo, inizialmente di tipo elastico, poi ercoline e, infine, di tipo isoinerziale.
Durante la riabilitazione il paziente impara alcuni esercizi utili che può ripetere anche in totale autonomia a casa, in modo da eseguire un allenamento costante e giornaliero. Lo scopo finale è di garantire tranquillità, qualità e abilità nell’esecuzione dei movimenti senza, ovviamente, avvertire dolore.
Infine, si rivelano utili anche alcuni esercizi di controllo motorio della spalla, i cosiddetti esercizi propriocettivi, che si avvalgono del supporto di strumento come slashpipe, fluiball e shoulder sphere.
Riabilitazione della spalla: 6 esercizi utili
L’esercizio è, quindi, indispensabili per favorire la totale guarigione della clavicola e ottenere il pieno controllo sulla mobilità della spalla. Ecco qualche esercizio utile per raggiungere l’obiettivo velocemente ed efficacemente:
Pendolo
- si parte in posizione prona, seduti o in piedi;
- si rilassa il braccio e si cerca di compiere dei piccoli e lenti movimenti di ondulazione o circonduzione, tenendo in mano un peso massimo di 2 kg.
L’esercizio va ripetuto per circa 2-3 minuti.
Elevazione della flessione
- si parte in posizione supina, seduti o in piedi;
- si incrociano le dita delle mani tenendo le braccia tese e poggiate sull’addome;
- si sollevano lentamente le braccia sopra la testa, fino a quando non si avverte un leggero stiramento;
- si riportano le braccia sull’addome.
Bisogna mantenere la posizione per 20 secondi e ripetere l’esercizio 3 volte.
Estensione dell’arto
- si parte seduti a un tavolo;
- si appoggia il braccio interessato sul piano;
- si porta in avanti il corpo stendendo anche il braccio fino a quando non si avverte un leggero stiramento.
Bisogna mantenere la posizione per 10-15 secondi e ripetere l’esercizio 10 volte.
Stabilizzazione della scapola
- si parte in piedi con la schiena rivolta verso il muro;
- si allargano le braccia verso l’esterno;
- si flettono i gomiti di 45° e si poggiano alla parete;
- si spingono i gomiti contro la parete portando il busto in avanti.
Bisogna mantenere la posizione per 15-20 secondi e ripetere l’esercizio 8-10 volte.
Stretching dei pettorali
- si parte in piedi davanti a una porta aperta;
- si poggiano le mani e gli avambracci sui montanti laterali;
- si flettono i gomiti a 90° alla stessa altezza delle spalle;
- si avanza con tutto il corpo fino ad avvertire uno stiramento nella parte anteriore delle spalle.
Bisogna mantenere la posizione per 20 secondi e ripetere l’esercizio almeno 3 volte.
Esercizio con l’elastico
- si inizia in piedi, tenendo un elastico tra le mani;
- si tende il braccio interessato;
- si solleva l’arto rimanendo al di sotto della spalla di circa 10 centimetri;
- si ritorna alla posizione di partenza.
Bisogna effettuare 8-10 ripetizioni per 3 serie.
Quali sono i tempi di recupero di una frattura alla clavicola?
Solitamente, la prognosi di una frattura clavicolare non è molto lunga: nei bambini prevede tempi di recupero di 3-4 settimane, mentre negli adulti è necessario un po’ più di tempo.
Ovviamente, la guarigione dipende anche da altri fattori specifici della persona, come l’età, il peso ed eventuali patologie, ma nell’arco di 4-12 settimane è possibile guarire del tutto. Prima di ricominciare a praticare l’attività sportiva a pieno regime è, però, consigliato osservare un periodo di riposo di circa 8-12 settimane.