
Fumo in gravidanza: cosa serve sapere! Quante sigarette?
Durante la gravidanza è importante prestare molta attenzione a tutto ciò che viene ingerito, assunto o assimilato nel corpo perchè ha dirette conseguenze non solo sulla salute della mamma, ma sopratutto su quella del feto. Nello specifico si parla dei danni che potrebbe arrecare il fumo in gravidanza allo sviluppo del bambimo.
In alcuni casi si parla di una vera e proprio dipendenza da tabacco e può essere molto difficile riuscire ad interromperne completamente l’assunzione. Come per tutte le dipendenze, però, esistono dei trattamenti psicologici che possono aiutare in questo processo.
Danni del fumo in gravidanza
Il fumo in gravidanza può danneggiare gravemente il bambino durante la gestazione. Tutto ciò che viene inalato dai polmoni confluisce infatti nel sangue e così raggiunge il feto. Tra i principali danni causati da fumo si considera la riduzione dell’apporto di ossigeno che è prerogativa essenziale per una corretta crescita del bambino.
Poco ossigeno può interferire nello sviluppo dei polmoni e spinge il cuore del bambino ad accellerare per pompare con più frequenza e sopperire alla carenza di ossigeno nel sangue. Ma non finisce qui, dopo la nascita la nicotina assunta durante la gestazione confluisce nel latte materno alternandone la qualità e rendendolo irritabile. In definitiva il fumo aumenta il rischio di morte in culla del 25%.
Fumo passivo in gravidanza
Quando si parla di fumo in gravidanza, si pensa subito alle donne che hanno la dipendenza dal tabacco. Invece bisogna prestare attenzione anche all’assunzione del fumo passivo, poiché comporta complicazioni in parte sovrapponibili a quelle di una fumatrice e addirittura con una più alta probabilità.
Nelle non fumatrici esposte a fumo passivo sia prima che durante la gravidanza, si calcola:
- rischio di aborto spontaneo più alto del 17%
- rischio di nascita senza vita più alto del 55%
- rischio di una gravidanza ectopica più alto del 61%
Il dato sconcertante è che queste percentuali sono più alte di quelle che riguardano le donne fumatrici, per le quali i numeri sono rispettivalmente del 16%, 44% e 43% rispetto alle non fumatrici non esposte a fumo passivo.
Prime settimane / Primo mese in gravidanza
Le donne fumatrici si chiedono spesso se ci sia un momento preciso della gravidanza da quale non assumere più tabacco. In realtà bisognerebbe evitare il fumo in gravidanza sin dalle prime settimane e dal primo mese di gestazione. Questo lasso di tempo iniziale corrisponde infatti proprio al periodo in cui il feto è nel pieno e rapido sviluppo.
Le sostanze tossiche potrebbero quindi penetrare nella placenta che collega il bambino alla parete uterina e permette lo scambio di nutrienti e ossigeno con la mamma. La diretta conseguenza è un’interferenza nella crescita degli organi interni del feto e quindi l’aumento di probabilità di malformazioni, anche molto gravi.
Smettere di fumare 3 mesi prima del concepimento
L’ideale per una donna che cerca una gravidanza, sarebbe smetter di fumare almeno 3 mesi prima del concepimento. Questo perchè i globuli rossi hanno un’emivita di circa 3 mesi quindi, assecondando questo lasso di tempo, si aspetta il loro ricambio completo e si garantisce la presenza nel sangue di globuli rossi ricchi di ossigeno sin dall’inizio della gravidanza.
Un altro motivo per smettere di fumare prima del concepimento è legato ad una riduzione della fertilità. Nelle donne fumatrici infatti le ciglie delle tube subiscono le stesse conseguenze delle ciglia dei bronchi. È facile notare in chi fuma la presenza del catarro bronchiale; questo è dovuto alla presenza di un fluido che diventa più spesso fino a provocare la tosse per essere espulso. Un processo simile avviene anche alle ciglia delle tube interferendo con il movimento della cellula uovo lungo le tube per raggiungere gli spermatozoi e riducendo quindi anche la fertilità.
Fumo in gravidanza: rischi
Dunque sono diversi i rischi associati al fumo in gravidanza. Se si considera che il fumo porta all’inalazione di oltre 4000 sostanze dannose nei polmoni della mamma e nel sangue che collega al feto, è facile intuire l’entità dei danni.
I principali rischi per il feto in grembo sono:
- riduzione dell’apporto di ossigeno, essenziale per la corretta crescita del bambino
- aborto spontaneo,
- parto prematuro
- aumento della mortalità improvvisa
- aumento della morbilità perinatale e infantile
- ridotta produzione di latte materno in termini di quantità e qualità
Inoltre dal momento del parto e a seguire nel corso della crescita, i figli di madri fumatrici possono sviluppare con molta probabilità:
- un rischio più elevato del 70% di avere malattie delle basse vie respiratorie rispetto ai bambini figli di madri non fumatrici
- ridotta funzionalità respiratoria
- basso peso alla nascita
- asma
Quante sigarette si possono fumare in gravidanza? Quando smettere?
Spesso le donne fumatrici in gravidanza si pongono questa domanda, ma la risposta è solo e sempre una: smettere di fumare del tutto in gravidanza. Una limitazione del numero di sigarette da fumare non è sufficiente a scongiurare gli effetti collaterali nè a ridurne le probabilità. Il fumo in gravidanza è molto pericoloso per la salute della mamma e del feto. Anche fumare “solo” 5 o 6 sigarette al giorno può comunque danneggiare la salute del bambino.
L’unica strada perseguibile non è quella di ridurre il quantitativo di fumo assimilato, ma di cercare un percorso di sostegno e aiuto per cessare completamente di fumare.