
La Cervicalgia: cos’è e con quali sintomi si manifesta
Quante volte sentiamo dire, erroneamente, “Ho la Cervicale!” oppure ho “Ho il mal di collo…”. Il termine corretto è Cervicalgia, ovverosia quel dolore a livello del tratto cervicale, in corrispondenza del collo, che si può irradiare fino alle spalle e alle braccia per un periodo di tempo variabile, recando fastidi e disturbi persino invalidanti.
La cervicale, invece, è l’area anatomica della colonna vertebrale, che comprende le prime 7 vertebre (C1-C7), suddivise in tratto cervicale superiore (formato dall’atlante o C1 e dall’epistrofeo o C2) e inferiore, dove si concentra il dolore cervicale.
Il disturbo della Cervicalgia causa l’irrigidimento del collo e una forte diminuzione nelle capacità di movimento. Tende ad estendersi alle spalle e alle braccia e ad essere accompagnata da altri sintomi quali mal di testa, vertigini, nausea, mal di schiena e disturbi alla vista e all’udito.
Il disturbo della cervicale rappresenta uno dei problema di salute più diffusi diffuso, come il mal di schiena, anche tra i giovani. Nella maggior parte dei casi, la problematica perdura per qualche giorno o al massimo qualche settimana; in altri può diventare il sintomo di una condizione clinica complessa che richiede specifici trattamenti di fisioterapia, come per la cervicalgia cronica il cui dolore dura più di 12 settimane.
A seconda della localizzazione prevalente, il dolore alla colonna vertebrale viene distinto in: cervicalgia quando interessa il collo, dorsalgia se interessa il tratto toracico, e lombalgia, se è localizzato verso il segmento lombare.
Quali sono le cause della cervicalgia?
I fattori che predispongono alla Cervicalgia possono essere molteplici.
Tendenzialmente, il dolore al collo, può derivare da un’eccessiva sedentarietà, colpi di freddo, una postura scorretta, dalla gravidanza o post gravidanza, da traumi per incidenti automobilistici (colpo di frusta) o per attività sportiva. Nei casi più gravi, può dipendere anche da ernie cervicali o da patologie degenerative come l’artrosi o la spondilosi.
La cervicale infiammata, inoltre, può essere sintomo anche di stress, ansia e tensioni emotive che portano allo sviluppo di dolori muscolo-tensivi localizzati in quella zona.
E’ bene ricordare che, la nostra colonna vertebrale è una struttura complessa e robusta ma al tempo stesso delicata che deve essere utilizzata in maniera corretta. Spesso la quotidianità e il lavoro ci sottopongono a sforzi, posture sbagliate e stress che sfuggono al nostro controllo e che si ripercuotono sul nostro assetto muscolo-scheletrico.
A seconda della gravità o meno del disturbo, è consigliabile sempre consultare un fisioterapista per individuare le cause e le soluzioni al problema, così da intraprendere il percorso di fisioterapia più adatto, come, ad esempio, la ginnastica posturale.
Come diagnosticare la cervicalgia?
Se si avvertono dolori legati alla cervicale è opportuno rivolgersi ad un esperto per accertare il grado dei disturbi.
I controlli necessari da effettuare sono:
- una visita fisioterapica, con particolare approfondimento dell’esame neurologico al fine di escludere patologie quali ernie cervicali e problematiche midollari;
- un accurato esame posturale generale con un inquadramento di tutta la postura, a partire dalla colonna, identificando eventuali disfunzioni quali:
- scoliosi e atteggiamenti scoliotici;
- ipercifosi dorsale;
- squilibri muscolari;
- disfunzioni degli arti inferiori;
- problemi di malocclusione dentale e di masticazione (articolazione temporo-mandibolare).
Restano a discrezione del medico, eventuali indagini diagnostiche aggiuntive tra cui esami ematici e strumentali come:
- la radiografia del rachide cervicale, spesso già prescritta dal medico di base;
- la tomografia computerizzata;
- la risonanza magnetica;
- l’elettromiografia;
- l’eventuale valutazione neurochirurgica e gnatologica.
Come curare il dolore cervicale?
Quando si viene colti da un attacco di cervicalgia acuto, una delle prime domande che le persone si pongono è: “Che farmaco posso prendere per la cervicale?” oppure Qual è il farmaco più efficace per la cervicale? nella speranza di spegnere il dolore il prima possibile.
Tra i farmaci che lo specialista può indicare troviamo gli antidolorifici, i miorilassanti e gli antinfiammatori.
Subito dopo il trattamento farmacologico, è opportuno però andare a verificare le cause che hanno determinato la cervicalgia e intervenire con trattamenti specifici a seconda dei sintomi riferiti dal singolo paziente.
Quando la cervicalgia è correlata a disfunzioni posturali, è necessario correggere o migliorare la postura, attuando insieme al fisioterapista un programma di fisioterapia di rieducazione posturale e/o di ginnastica posturale allo scopo di correggere la postura per prevenire ulteriori episodi di cervicalgia.
Una volta terminato il ciclo di trattamento fisioterapico, il paziente potrà continuare a mettere in pratica gli insegnamenti ricevuti, svolgendo degli esercizi a casa in piena autonomia.
Invece, quando le cause sono collegate a problematiche più complesse, sarà lo stesso specialista ad indicare Il trattamento di fisioterapia migliore, integrato eventualmente a cicli di terapia fisica con apparecchiature di TENS e ionoforesi, e/o massaggi decontratturanti.
Come prevenire i disturbi della zona cervicale?
Per prevenire i disturbi legati alla cervicalgia, è bene osservare alcune pratiche per un corretto stile di vita.
Un’alimentazione sana e una costante attività fisica sono alla base di un benessere generale dell’organismo.
Infatti, regolare il proprio stile di vita su un allenamento costante e un regime alimentare bilanciato, aiuta a mantenere forti e tonici i muscoli del nostro corpo, compresi quelli del tratto cervicale.
Inoltre, per chi fa sport, spesso uno stiramento muscolare è dovuto all’esecuzione scorretta di un particolare allenamento. Per questo è sempre opportuno fare stretching, prima e dopo ogni esercizio; per garantire la giusta elasticità del muscolo e prevenire questo tipo di problemi.
Allo stesso modo, cercare di allentare le tensioni e l’ansia per non caricare di stress le vertebre cervicali risulta fondamentale; l’attenzione al nostro benessere psico-emotivo non prescinde da quello fisico!
Come dormire per chi soffre di cervicale?
Durante il sonno, per ridurre il carico sulla schiena ed evitare tensioni al collo, è preferibile dormire su un fianco o in posizione supina. La posizione prona stressa la colonna vertebrale in modo innaturale e sarebbe consigliabile, se la si preferisce, mettere un cuscino sotto la pancia, proprio per ridurre questo stress a carico della schiena.
Inoltre, sarebbe opportuno utilizzare un cuscino ortopedico.
Esercizi e postura per le ore di lavoro
Per le ore di lavoro, è importante ricordarsi di mantenere una postura corretta e alzarsi ogni due ore per sgranchire le gambe. Troppa sedentarietà irrigidisce i muscoli del corpo rendendoli poco elastici.
Quali esercizi fare per rilassare i nervi della cervicale?
Per ridurre la sintomatologia, quando ancora non è acuta, gli esercizi che possiamo compiere in maniera semplice e che non richiedono troppo tempo sono i seguenti:
- Stando seduti o in piedi, flettere il collo di lato lentamente facendo qualche breve pausa tra il movimento e il ritorno alla posizione di partenza.
- Flettendo lateralmente il collo, con la mano del lato verso il quale state piegando il collo tirate per circa un minuto il polso verso il basso per stendere la muscolatura.
- Effettuate delle rotazioni complete del capo mantenendo la schiena dritta.
- Effettuate lente torsioni alternate del busto tenendo le braccia vicine al petto e le gambe leggermente divaricate in modo da far aderire a terra le piante dei piedi. In questo modo si andrà a mobilizzare la colonna del tratto dorsale e cervicale.
- Incrociate le dita sopra la testa e, stando seduti, stenderle verso l’alto accompagnando il movimento con la schiena ed espirando profondamente in modo da alleggerire la tensione della colonna vertebrale.
- Appoggiate bene i talloni a terra e stendete entrambe le gambe spingendo in avanti le dita dei piedi, alzandole alternativamente a livello del ginocchio per esercitare l’elasticità degli arti inferiori.
- Spingere all’indietro i gomiti cercando di unirli quanto più possibile in modo da sciogliere i muscoli della schiena.
L’importanza dell’alimentazione per contrastare le cervicali?
Seguire un’alimentazione a base di verdura, frutta e povera di grassi in combinazione con l’assunzione di integratori alimentari quali magnesio e zinco, si rivela il miglior alleato per aiutare l’organismo a contrastare la cervicalgia e rispettare il suo pieno equilibrio naturale.